Il piano di regolazione dell’offerta del Parmigiano Reggiano è stato approvato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Giunge così a compimento un percorso avviatosi due anni fa, quando con il “pacchetto latte” la UE sancì la possibilità di ricorrere a forme di regolamentazione in grado di concorrere a dare stabilità ai mercati e al reddito dei produttori.

Da qui, nel settembre 2013, l’approvazione del piano produttivo relativo al Parmigiano Reggiano da parte dell’assemblea dei soci con oltre il 96% dei consensi, la successiva adesione individuale da parte dei produttori di latte del comprensorio (che sono i primi protagonisti del piano, essendo attribuite a loro, e non alle strutture di trasformazione, le quote di produzione) e, infine, l’ok giunto dal Ministero

Il piano approvato nel settembre scorso dall’assemblea dei caseifici del Parmigiano Reggiano ha un carattere triennale, e per il periodo 2014-2016 prevede una produzione annua non superiore a 3.250.000 forme (29.000 in meno di quelle prodotte nel 2013), corrispondenti a 1.750.000 tonnellate di latte).