Elemento portante della dieta mediterranea, i formaggi a denominazione protetta rappresentano una ricchezza per il Paese e per i territori in cui sono radicati da secoli o addirittura millenni. Un patrimonio che conta 56 denominazioni, e in cui l’Italia è leader a livello europeo.

I formaggi dop sono protagonisti e ingredienti di tanti piatti simbolo della cucina italiana candidata a patrimonio immateriale Unesco che raccontano gusto, tradizioni stagioni e territori: solo per citarne alcuni, la caprese con Mozzarella di Bufala Campana DOP, al Risotto radicchio e Gorgonzola DOP, passando per gli Spaghetti al pomodoro e Parmigiano Reggiano DOP, il Riso al Salto e Zucca con Grana Padano DOP, fino a primi romani come Cacio & Pepe, Amatriciana e Carbonara con Pecorino Romano DOP o ai tortelli di Asiago DOP e funghi.

Piatti che raccontano la ricchezza del nostro patrimonio gastronomico ma anche quella della Dieta Mediterranea, riconosciuta a livello mondiale per i suoi benefici per la salute. È stata dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco il 16 novembre 2010 e dal 2017 detiene il primato di stile alimentare più salutare secondo la classifica stilata dall’U.S. News & World Report. Questa dieta è caratterizzata da un abbondante consumo di prodotti vegetali come frutta, verdura, cereali integrali e legumi, olio d’oliva extra vergine e l’uso di formaggi, tra i quali anche quelli DOP.

I formaggi, infatti, sono una fonte significativa di proteine di alta qualità, essenziali per la costruzione e il mantenimento dei tessuti del corpo. Sono ricchi di proteine, calcio, vitamina D e altre sostanze nutritive cruciali[1], fondamentali per la salute delle ossa.

Accompagnati da un’attività fisica costante e una dieta bilanciata rispettosa del bilancio energetico, i formaggi aiutano a controllare l’assunzione di calorie. Tra i macronutrienti di questi prodotti troviamo l’aminoacido leucina che contrasta la perdita di massa magra metabolicamente attiva durante il calo di peso, specie negli anziani, inoltre aumenta il senso di sazietà. Nello specifico, la Società italiana di nutrizione umana (SINU) considera corretto inserire nella dieta 100 g di formaggi freschi e 50 g di formaggi stagionati fino a 2-3 volte la settimana.

Non solo gustosi, i formaggi costituiscono importanti alleati per la salute grazie al loro valore nutrizionale. Sostenere la produzione e il consumo di formaggi DOP contribuisce non solo alla promozione della cultura culinaria italiana, ma anche al mantenimento di uno stile di vita sano ed equilibrato.

 

I FORMAGGI DOP IN NUMERI

  1. Nel 2022 sono state prodotte 575 mila tonnellate di formaggi DOP, pari al 45% della produzione casearia nazionale, un settore che dà lavoro a circa 24600 persone.
  2. L’export complessivo dei formaggi italiani DOP nel 2022 ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro, registrando un ulteriore aumento a doppia cifra rispetto alla performance del 2021. L’export dei formaggi DOP rappresenta il 60% circa delle esportazioni casearie nazionali. Tre quarti delle esportazioni sono destinate ai mercati comunitari. Fuori dai confini europei, il primo mercato di destinazione è quello statunitense, seguito da Regno Unito, Svizzera e Giappone. L’andamento positivo delle esportazioni dei formaggi DOP è confermato anche nel 2023, dove si registra, nel primo semestre, un valore pari a 1,4 miliardi di euro, con un aumento del 15% delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
  3. Il mondo riconosce la qualità dei Formaggi DOP italiani: la classifica Taste Atlas ha inserito 8 specialità italiane nella top 10 dei migliori formaggi al mondo, 6 delle quali formaggi DOP! Nello specifico: Parmigiano Reggiano, Gorgonzola piccante, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Pecorino Sardo, Pecorino Toscano.
  4. Nella top 10 dei prodotti simbolo del Made in Italy ci sono ben 5 formaggi a denominazione protetta (Parmigiano Reggiano DOP con 1,6 miliardi di valore alla produzione, Grana Padano DOP con 1,7 miliardi, Mozzarella di bufala campana DOP con 459 milioni, Gorgonzola DOP con 377 milioni e Pecorino Romano DOP con 302 milioni). Cinque vessilli del Made in Italy nel mondo che insieme registrano un fatturato complessivo di oltre 4,4 miliardi di euro, di cui più della metà generato dai mercati esteri (2,3 miliardi).

[1] https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2915_allegato.pdf