I formaggi D.O.P e I.G.P. rappresentano il meglio della qualità certificata e protetta dall’UE.
I Formaggi Italiani DOP e IGP sono profondamente radicati nella storia e nella cronaca del nostro Paese. La loro fama è fortemente legata al territorio in cui essi sono nati o trasformati e si deve all’opera sapiente ed assidua dei nostri avi, di chi ha saputo conservare e tramandare alle nuove generazioni una sapienza unica ed inimitabile nel trasformare il latte.
AFIDOP (Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP) è stata fondata nell’aprile del 1994 e raggruppa e rappresenta i principali Consorzi di Tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e a Indicazione Geografica Protetta (IGP) presenti sul territorio nazionale. Dalle grandi produzioni alle piccole, coprendo la quasi totalità dei formaggi certificati prodotti in Italia. Un panorama associativo vastissimo e largamente rappresentativo.
I formaggi DOP e IGP rappresentano il meglio della produzione casearia certificata dall’Unione Europea. L’Italia vanta 56 formaggi a Indicazione di Origine certificata, 53 DOP e 3 IGP: oltre 580 mila tonnellate di prodotti caseari per un valore che supera i 4,6 miliardi di euro.
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Pelare al vivo 4 clementine e tagliarle a fettine raccogliendo il succo emesso in una piccola ciotola. Spremere la clementina rimasta e unire il succo al precedente. Aggiungere una presa di sale, la senape, il miele e 4 cucchiai di olio e emulsionare gli ingredienti con una forchetta o una piccola frusta. Staccare le foglie di insalata, lavarle, asciugarle, tagliarle a metà nel senso della lunghezza e disporle in 4 piatti. Unire le fette di clementine, il Caciocavallo Silano Dop privato della crosta e tagliato a dadi di circa 2 centimetri di lato, i chicchi prelevati dalla melagrana e i pistacchi tritati grossolanamente. Condire con la citronette preparata e cospargere con le foglioline di menta e l’erba cipollina tagliuzzata.
Mondare le puntarelle, ridurle a julienne, metterle a mollo in acqua fredda per 20 minuti, scolarle e ripetere il passaggio per altre 2 volte. Pulire l’ananas e tagliarlo a fette sottilissime con un coltello molto affilato o con l’affettatrice. Disporlo in un largo piatto, cospargerlo con lo zucchero mescolato con i semini contenuti nella bacca di vaniglia e lasciar marinare per 15 minuti. Scolare l’ananas dalla marinata e disporlo nei piatti, aggiungere le puntarelle scolate, asciugate e condite con un pizzico di sale, le mandorle spezzettate e il Piave Mezzano Dop tagliato a fettine sottili. Condire con un filo di olio.
Impastare la farina con 0,8 dl di acqua tiepida, un cucchiaio di olio, una presa di sale e l’aceto fino a ottenere un impasto morbido. Trasferirlo in una ciotola, spennellarlo con olio, coprire e lasciar riposare 1 ora. Sciogliere 20 g di burro in un padellino, unire il pangrattato e tostarlo su fiamma bassa fino a quando diventa color nocciola. Mondare la verza e tagliarla a striscioline, pelare le patate e ridurle a cubetti, eliminare la crosta al Montasio DOP e ricavare dei dadini, sbucciare la cipolla e tagliarla a fettine sottili. Cuocere le patate e la verza in acqua salata in ebollizione per 7-8 minuti, stufare la cipolla con 10 g di burro, unire la verza e le patate scolate con cura e lasciar insaporire su fiamma bassa per 7-8 minuti. Lasciar raffreddare. Stendere la pasta in una sfoglia rettangolare sottilissima e trasferirla su un foglio di carta da forno. Cospargerla con il pangrattato tostato lasciando liberi i bordi, coprire con il composto di verza e con il Montasio DOP, richiudere verso l’interno i margini dei lati lunghi e arrotolare la pasta sul ripieno. Trasferire lo strudel in una teglia rivestita con carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 190° per 30 minuti.
Impastare per 7-8 minuti la farina 00 con la farina di di grano duro, la farina di castagne setacciata e 2 dl di acqua, formare un panetto, avvolgerlo in un foglio di pellicola per alimenti e lasciar riposare per 30 minuti. Versare il pecorino grattugiato in una terrina e aggiungere la scorza di mezzo limone grattugiata, le foglie di 4 rametti di maggiorana tritate finemente e 4-5 cucchiai di olio. Stendere la pasta in una sfoglia dello spessore di circa 2 millimetri e con una rotella tagliapasta dentellata ricavare delle losanghe. Cuocerle per 2-3 minuti in acqua salata in ebollizione, prelevare un mestolino di acqua di cottura della pasta, lasciarla intiepidire e mescolarla con il composto di pecorino. Scolare la pasta lasciandola umida, versarla nella terrina, mescolare velocemente e servire con le foglioline di maggiorana rimaste e il Pecorino Sardo dolce DOP tagliato a spicchietti.
Attività realizzata con contributo MASAF DM. n. 0311498 del 15 giugno 2023
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